Rievocazione storica
BEN TROVÒU MESSÉ RO DUXE
Ben trovato Signor Doge
BEN VENÙO MESSÉ L’ABBÒU
(Benvenuto Signor Abate)
Così iniziava la cerimonia ufficiale del “CONFEUGO” o “CONFUOCO”, l’incontro della comunità con il Doge di Genova.
L’inizio storico è la vigilia di Natale del 1307, quando Jacopo Gropallo, Abate della V al Bisagno, si recò dai Capitani del Popolo recando in omaggio un albero d’alloro. Da allora la cerimonia entrò nel costume locale. L’offerta fu fatta dapprima ai Capitani del Popolo, poi al Podestà e, dal 1339 in poi, al Doge.
Occorre ricordare che sia a Genova che in Liguria la festa del Natale aveva un duplice scopo: la celebrazione della nascita di Gesù e l’inizio del nuovo anno. Era tradizione che i genovesi portassero per il 25 dicembre, presso le famiglie dei ricchi e all’ingresso del Palazzo Comunale, grossi rami d’alloro con gli stemmi del Comune, delle Compagnie o dei Rioni della città o ancora delle famiglie dei nobili. I rami d’alloro venivano recati alle famiglie patrizie dai contadini, mentre al Doge veniva offerto dagli abitanti della Valle di Castelletto, poi da quelli della Val Polcevera e del Bisagno.
L’albero di alloro veniva trasportato alla vigilia di Natale a Palazzo Ducale (Paxo) e collocato nel mezzo del cortile esterno per poi essere acceso all’imbrunire, tra la gioia dei presenti, mentre il Doge gettava nel falò confetti e vino in quantità. I presenti alla cerimonia facevano a gara per prendere i tizzoni spenti per conservarli come “segni” che per tutto l’anno avrebbero preservato la famiglia dalle malattie.
Una manifestazione storica e beneaugurante, ma anche una proficua occasione di incontro tra colui che guida l’Amministrazione cittadina (Sindaco) ed il popolo, rappresentato dall’Abate designato.
Andiamo dunque a rinnovare questa tradizione, a pochi giorni dall’inizio dell’ anno nuovo, e dal calore del falò che andremo ad accendere ricaviamo nuovo entusiasmo, nuovo spirito di collaborazione, e speranza per un avvenire migliore della città di Santa Margherita che noi tutti amiamo.